Colori di Sicilia, dalla montagna al mare

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Una sinfonia di profumi e colori arricchisce la natura siciliana, da esplorare insieme alle attività di Cicero Experience, mentre templi millenari e antiche cattedrali disegnano l’orizzonte.

“L’Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell’anima: qui è la chiave di tutto” affermava Goethe nel suo Viaggio in Italia, diario e resoconto del suo personalissimo Grand Tour settecentesco. Sono passati oltre due secoli ma è impossibile dare torto al grande letterato tedesco: tra i colori di Sicilia si ritrovano combinati insieme gran parte degli elementi di storia, arte e paesaggio che hanno contribuito a creare l’identità dell’Italia nel mondo.

La Sicilia è un’isola, bagnata dal mare lungo oltre mille chilometri di meravigliosa costa mediterranea, a volte sabbiosa, altre volte rocciosa, altre ancora dominata da alte scogliere. La Sicilia ha però anche uno spazioso e variegato entroterra, dove le campagne coltivate salgono fino alle brulle cime dell’Etna, delle Madonie, dei Nebrodi. Decine di popoli da ogni angolo d’Europa e Africa hanno colonizzato l’isola, lasciando una traccia più o meno importante del proprio passaggio: i Sicani e gli Elimi, i Greci e i Romani, i Cartaginesi e gli Arabi, gli Spagnoli, i Normanni e altri ancora.

In questo mosaico pressoché infinito di spunti e attrazioni, che rendono la Sicilia un immenso paradiso del turismo, Cicero ti porta alla scoperta di alcune perle di cultura e natura che sapranno pitturare di mille colori la tua esperienza sull’isola. Attraverserai così boschi e spiagge, borghi e lagune, alla ricerca di quelle immagini dell’anima che, in Sicilia, sorprendono viaggiatori di ogni tempo.

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Cavalli a passeggio sui Nebrodi

Colori di Sicilia, giorno 1

I dolci declivi dei Nebrodi

Allontanandosi dalla costa tirrenica, al confine tra le province di Messina e Palermo, la catena appenninica dei Nebrodi cresce rapidamente di altitudine, mostrando distese boscose che si moltiplicano a perdita d’occhio, solcate da torrenti e fiumi, e dominate da piccole vette rocciose che salgono fino ai 1847 metri di quota del Monte Soro.

Quella dei Nebrodi è la riserva naturale più grande della Sicilia e, tra i suoi rilievi, vivono specie animali che difficilmente assoceresti a un’isola mediterranea. Cervi e daini perlustrano il territorio, accompagnati dal volo di grifoni, upupe, falchi pellegrini, aquile e corvi imperiali; nel sottobosco si nascondono gli istrici, spesso inseguiti da lupi affamati. Sono animali decisamente più addomesticati i cavalli sanfratellani, autoctoni dei Nebrodi, che corrono liberi tra i pascoli, e i maiali neri, una razza di grande qualità, allevata fin dai tempi antichi.

In questo splendido contesto, il Cicero Antonino Iacono, o in sua vece uno dei suoi stretti collaboratori, saranno le guide ideali per accompagnarti tra le foreste dei Nebrodi, per un’esperienza di autentico entroterra siciliano.

Il tartufo nero siciliano

Ebbene sì: anche la Sicilia, nella giusta stagione, si riempie di ottimi tartufi. L’appuntamento per questa Cicero Experience è fissato di buon mattino in località Castell’Umberto, provincia di Messina, al confine orientale del Parco dei Nebrodi e a pochi passi dal mare di Capo d’Orlando. 

Da qui, il tuo Cicero ti accompagnerà lungo una passeggiata nel bosco, provando a trasmetterti le pratiche e la cura necessaria da seguire per cercare e raccogliere correttamente un tartufo. In pochi infatti conoscono i segreti e le peculiarità di questo particolare tipo di fungo, le sue proprietà organolettiche e il suo ruolo di pregiato insaporitore delle ricette. Tra le querce e i faggi, che in Sicilia toccano il limite meridionale della loro presenza in Europa, imparerai dunque a relazionarti con un vero cane da tartufo, e a riconoscere insieme a lui le diverse varietà commestibili.

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Una manciata di deliziosi tartufi

Inevitabilmente, la fame sarà tanta al termine dell’attività, ma non temere: la tua Cicero Experience prevede anche un pranzo a base di tartufo, da vivere tra gli alberi all’aria aperta o, quando il clima non lo permette, in un comodo ristorante.

Cefalù, di arte e di mare

Seguendo la costa tirrenica verso ovest, in direzione di Palermo, non potrai perderti la cittadina di Cefalù. L’antico nome del paese, Kephaloidion, significa piccola testa, forse per via della forma dello sperone roccioso, brullo e tondeggiante, che sormonta il borgo. Certamente famosa per la sua spiaggia, con le case che si gettano nella sabbia dorata, e per il Museo Mandralisca, dove si conserva un ritratto di Antonello da Messina, Cefalù è anche amata dai viaggiatori per la sua bellissima cattedrale. 

Un po’ fortezza e un po’ chiesa, posizionata nel punto più alto del centro storico, la cattedrale di Cefalù è uno degli esempi più significativi dell’architettura normanna in Sicilia. Le austere forme dell’esterno restano impresse nella memoria; bisogna però camminare tra le navate della chiesa per scoprire il ciclo di mosaici che decora interamente il presbiterio e l’abside della cattedrale. 

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Vista panoramica su Cefalù

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Oltre Palermo, verso il mare

Grande capitale del Mediterraneo, Palermo non ha bisogno di presentazioni. Tra le mille attrattive nascoste tra il porto, il centro storico e i dintorni della città, quella mescolanza propriamente siciliana di influenze millenarie della storia, si ritrova qui nella sua veste più potente ed evocativa. Occidente e oriente, nord e sud, cattolicesimo e Islam si incontrano tra le vie di Palermo per formare un complesso puzzle di storie e tradizioni.

La sola città di Palermo meriterebbe uno, dieci, magari cento itinerari specialmente dedicati alle sue meraviglie, ma questo percorso targato Cicero Experience resterà invece a stretto contatto con la costa mediterranea, procedendo spedito verso la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.

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Le acque cristalline della Riserva dello Zingaro

La Riserva dello Zingaro in canoa

Il 18 maggio del 1980, una manifestazione di oltre tremila persone occupò un tratto di costa della provincia trapanese amato dai residenti per il suo aspetto selvaggio e impervio. La folla impedì efficacemente che tra queste falesie rocciose venisse completato il tratto di strada costiera tra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo.

Questa marcia pacifica pose le basi per la creazione della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. Oggi quest’area protetta è punteggiata da scogliere e calette, inverdita da fichi d’India, palme nane e arbusti tipici della macchia mediterranea. E poi allo Zingaro c’è tanto, tantissimo mare, e altrettante onde, che solcherai insieme a Cicero Experience a bordo di un’imbarcazione davvero speciale: una canoa completamente trasparente, perfetta per osservare i pesci e i fondali cristallini.

Samuele è una giovane guida locale, nonché Cicero affidabile e alla mano pronto a remare insieme a te lungo la costa dello Zingaro. L’attività parte da Cala Mazzo di Sciacca, una pittoresca spiaggia nei pressi di Scopello, e da qui partirai con Samuele alla scoperta di grotte e faraglioni, fino ad arrivare a Cala Capreria, perla dell’intera riserva. Ti guarderanno dall’alto gli eleganti profili degli ulivi e dei mandorli, che si specchiano nei colori delle orchidee in fiore, dei rosmarini e delle euforbie arboree.

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Un esempio di canoa trasparente per vedere il fondale

Non poteva mancare al termine di questa remata in compagnia un momento dedicato all’enogastronomia, con un pranzo leggero a base di pane cunzatu, un cibo di strada autenticamente siciliano del quale non potrai più fare a meno. 

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Segesta: il respiro della classicità

Procedendo in direzione di Marsala e dell’ultima Cicero Experience di questo itinerario siciliano, lambirai lungo la strada i confini del Parco Archeologico di Segesta, tra i luoghi più suggestivi del Bel Paese.

Il popolo degli Elimi, che si dichiarava discendente dei Troiani, fondò questo insediamento tra i brulli rilievi di quello che oggi è l’immediato entroterra trapanese. La città di Segesta, ancora prospera sotto i Romani, andò incontro a un progressivo abbandono, consegnando all’epoca moderna un complesso di incantevoli rovine.

Due sono i capolavori archeologici dell’odierna Segesta: un teatro, tra le cui venti gradinate calcaree si tengono ancora oggi spettacoli e manifestazioni, e un possente tempio dorico. Quest’ultimo, luogo di culto e devozione dal ruolo indefinito, rimase fuori dalle mura cittadine, adagiato in solitudine e mistero ai piedi del Monte Barbaro.

A cavallo sullo Stagnone

Immensi vigneti annunciano il tuo arrivo nei pressi di Marsala, città universalmente nota per la produzione di un vino liquoroso che ha fatto il giro del mondo. Il paesaggio di queste terre trapanesi è però altrettanto conosciuto per le estese saline che lasciano che il cielo si specchi nelle loro immobili vasche

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Il paesaggio delle saline intorno a Marsala

Nei pressi della laguna dello Stagnone, il Cicero Tommaso Favata ti aspetta per un tour a cavallo tra le saline e il mare marsalese: principianti e amatori (purché abbiano almeno 8 anni!) sono i benvenuti in sella a docili cavalli addestrati.

La passeggiata equestre in compagnia di Tommaso comincia a due passi da Villa Genna, residenza marsalese inserita tra i vigneti e il mare. Mentre il tramonto inizia a colorare l’orizzonte, i mulini a vento immersi nel paesaggio delle saline restituiscono agli occhi un’immagine indelebile di vita mediterranea.Rientrato verso il maneggio, davanti alle delizie culinarie che, al momento dell’apericena, abbonderanno sulla tavola di Villa Genna, proverai a ripercorrere con la mente gli istanti di questa esperienza siciliana, per confermare se davvero, come diceva Goethe, è solo qui che si trova “la chiave di tutto”.

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