{"id":58657,"date":"2023-06-07T10:29:05","date_gmt":"2023-06-07T08:29:05","guid":{"rendered":"https:\/\/ciceroexperience.com\/?p=58657"},"modified":"2023-06-07T10:29:11","modified_gmt":"2023-06-07T08:29:11","slug":"gita-lago-dorta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/ciceroexperience.com\/en\/gita-lago-dorta\/","title":{"rendered":"A trip to Lake Orta, land of contrasts"},"content":{"rendered":"
Affiancato da ripidi rilievi verdeggianti abitati da foreste di betulle, faggi e castagni e attraversati da decine di sentieri escursionistici, questo specchio d\u2019acqua collega le campagne di Borgomanero con la valle del torrente Strona.<\/p>\n\n\n\n
Quella del Cusio \u00e8 una regione che vive di contrasti un tratto distintivo che la rende cos\u00ec magica e suggestiva.<\/strong><\/p>\n\n\n\n Antitetica, ad esempio, \u00e8 l\u2019enogastronomia, dove alcuni prodotti alpini, come il prosciutto della Val Vigezzo e i formaggi d\u2019alpeggio della Val Formazza, condividono la tavola con i gustosi chicchi delle risaie novaresi. \u00c8 proprio attraverso questo bacino lacustre, infatti, che dalla pianura piemontese si raggiungono le valli che, pi\u00f9 avanti, arrivano al confine svizzero.<\/p>\n\n\n\n Altrettanto dissonante \u00e8 il paesaggio<\/strong>: colorati villaggi di pescatori e rigogliosi promontori incontaminati sopravvivono accanto a sobri complessi industriali che testimoniano il passato e il presente imprenditoriale del territorio, specialmente nel settore della rubinetteria.<\/p>\n\n\n\n E ancora, Orta \u00e8 incastonata tra il glamour<\/em> scintillante del Verbano (alias Lago Maggiore) e l\u2019operoso pragmatismo della Valsesia. Il Cusio tuttavia non propende verso nessuna delle due parti e mantiene intatta una propria identit\u00e0 di confine<\/strong>, riassunta a meraviglia dall\u2019isola di San Giulio.<\/p>\n\n\n\n Cicero Experience collabora con diversi professionisti locali<\/strong> per creare occasioni di turismo sostenibile alla ricerca dell\u2019anima autentica di questi luoghi. I tre giorni previsti per questo itinerario contano altrettante proposte Cicero, per vivere il Cusio dal monte, dall\u2019acqua e\u2026 dalla griglia! Corri a fare le valigie!<\/p>\n\n\n\n Cittadina dinamica e laboriosa all\u2019estremit\u00e0 settentrionale del Cusio, Omegna sar\u00e0 il tuo fidato pied-\u00e0-terre <\/em>per questi 3 giorni sul Lago d’Orta, miglior punto di partenza per scoprire la regione insieme a Cicero Experience. Paese natio di Alfonso Bialetti, inventore della caffettiera moka<\/em>, e del celeberrimo Gianni Rodari<\/strong>, Omegna ha evidentemente nel DNA una forte carica di genialit\u00e0 e creativit\u00e0, come dimostra anche la parrocchiale romanica di Sant\u2019Ambrogio, a met\u00e0 strada tra il romanico, il gotico e il barocco.<\/p>\n\n\n\n Non a caso, diversi pensatori hanno amato i paesaggi lacustri del Cusio: Mario Soldati, Honor\u00e9 de Balzac, Luis Sep\u00falveda, per citarne alcuni. E ritroviamo la stessa creativit\u00e0 e passione anche nel conoscere Alessandro e Patrizio, i due Cicero per questa prima giornata di esplorazione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n Alessandro e Patrizio, esperti conoscitori del Cusio, ci accolgono con una splendida colazione di benvenuto sui moli della Canottieri Omegna. Per questo tour in canoa sul Lago d’Orta<\/a>, a filo d’acqua tra calette e paesaggi selvaggi, salirai a bordo di alcune canoe canadesi, rivestite di legno colorato. Ogni canoa ospita quattro naviganti al massimo, che si siedono in fila indiana<\/strong> lungo il profilo affilato ed elegante di queste peculiari imbarcazioni.<\/p>\n\n\n Per remare, ogni partecipante ha a disposizione una pagaia ad una sola pala<\/strong>. Due pale toccano l\u2019acqua sulla destra, le altre due sulla sinistra: per un attimo pare di essere su un set hollywoodiano, tra trib\u00f9 di nativi americani che sguazzano su e gi\u00f9 attraverso fiumi leggendari, dal Missouri al Mississippi. <\/p>\n\n\n\n Durante il percorso si costeggia un\u2019antica darsena e una centrale idroelettrica, immersa nella vegetazione. Attraverso questo tratto di costa, abitato da tartarughe e aironi cenerini, passava l\u2019antica via del legname: i tronchi recuperati nelle foreste erano trasportati (non senza ostacoli) verso Omegna, pronti per la lavorazione. Da queste parti potresti intravedere anche alcune statue di draghi sputafuoco<\/strong>, che sembrano posizionate come amuleti benefici, e siamo certi che Alessandro e Patrizio sapranno spiegarti l\u2019origine di questa leggenda\u2026<\/p>\n\n\n\n Diverse pagaiate pi\u00f9 tardi, ecco la veduta che l\u2019intero equipaggio aspettava con ansia. In localit\u00e0 Nonio, compare sulla destra il fragoroso getto della cascata della Qualba<\/strong>. \u00c9 il momento perfetto per un picnic rilassante, prima di riprendere a remare verso il punto di partenza.<\/p>\n\n\n\n Per completare la visita della costa occidentale del Lago d\u2019Orta, una volta tornati sulla terraferma, si potrebbe risalire la montagna verso la frazione Boleto, un\u2019area che \u00e8 cos\u00ec chiamata perch\u00e9, secondo la tradizione popolare, \u00e8 particolarmente ricca di funghi porcini (Boletus Edulis<\/em>).<\/p>\n\n\n\n Non lontano, il Santuario della Madonna del Sasso si sporge da una rupe verso il Cusio<\/strong>, a 638 metri di altitudine. Da qui si aprono panorami indimenticabili e scorci sul lago e sulle montagne, ma bisogna entrare in chiesa per scoprire la storia di Pietro Paolo Minola, fondatore del complesso.<\/p>\n\n\n\n Prima di rientrare verso Omegna, non puoi mancare una visita a San Maurizio d\u2019Opaglio<\/strong>, citt\u00e0 storicamente nota per la produzione di valvole, tubi e rubinetti. Un piccolo museo \u00e8 dedicato alla storia delle tecnologie con le quali case, ville e appartamenti hanno potuto dotarsi di acqua corrente.<\/p>\n\n\n\n La seconda giornata sul Lago d\u2019Orta \u00e8 inevitabilmente dedicata all\u2019altra sponda, quella orientale, altrettanto selvaggia ma ricca anche di storia e cultura. Per l\u2019esperienza Cicero della mattinata ritroverai con piacere il Cicero Alessandro: se ieri in sua compagnia hai lambito le acque del Cusio a bordo di una canoa, oggi invece fenderai foreste e villaggi secondo una nuova modalit\u00e0 di viaggio. Partiamo dunque da Omegna in sella a un\u2019e-bike<\/em>!<\/a><\/strong><\/p>\n\n\n\n Giusto un paio di informazioni e istruzioni e siamo gi\u00e0 pronti a partire. Uscendo da Omegna verso est, si risalgono lentamente le pendici del Mottarone<\/strong>. I 1.492 metri di questa cima ti separano da Stresa e dal Lago Maggiore: da l\u00ec in alto, si aprono panorami indimenticabili su tutto l\u2019arco alpino.<\/p>\n\n\n Tutta questa zona collinare \u00e8 amata da sportivi di ogni genere: c\u2019\u00e8 chi cammina e chi si inerpica sulla roccia, c\u2019\u00e8 poi chi (come te!) pedala, e persino chi prova il downhill<\/em>, gettandosi temerario a tutta velocit\u00e0 lungo i sentieri pi\u00f9 ripidi e dissestati. D\u2019inverno sul Mottarone si pu\u00f2 anche sciare<\/strong>, mentre durante la bella stagione \u00e8 aperta una pista su rotaia, simile a una montagna russa in versione piemontese.<\/p>\n\n\n\n Tra le onde del lago, sulla nostra destra, potresti intravedere qualche appassionato di sci nautico e wakeboard<\/strong>, trasportato da splendidi motoscafi che lasciano nell\u2019aria nuvole di acqua dolce. Spesso spuntano qua e l\u00e0 lungo le coste del Cusio alcuni sub<\/em> amatori, che esplorano i fondali lacustri. E pensare che, fino a non molti decenni fa, la biodiversit\u00e0 del lago era compromessa in modo quasi irreversibile a causa dell\u2019inquinamento industriale, finch\u00e9 poi non \u00e8 intervenuta in prima persona la comunit\u00e0 locale, con progetti di salvaguardia ambientale.<\/p>\n\n\n\n Continua poi la traversata tra prati e boschi, e ti rincuorer\u00e0 sapere che, se non fosse per l\u2019efficientissimo sistema elettrico delle biciclette di Alessandro,<\/strong> alcune salite sarebbero quasi impraticabili!<\/strong><\/p>\n\n\n Sopra alle sfarzose dimore di Crabbia e Pettenasco si tocca la destinazione finale, la cima del Monte Barro, che offre uno dei panorami pi\u00f9 emozionanti sul paesaggio di Orta. Tornando verso Omegna, c\u2019\u00e8 ancora tempo per raggiungere una meravigliosa cascata che il torrente Pescone disegna da secoli nei pressi di Agrano. Il torrente regala non poche soddisfazioni ai pescatori locali ma \u00e8 decisamente meglio, dopo un bagno rinfrescante, dedicarsi all\u2019aperitivo<\/strong> (o a quest\u2019ora \u00e8 meglio dire merenda?) che Alessandro ha preparato per il gruppo.<\/p>\n\n\n\n Restituite le biciclette e salutato per la seconda volta Alessandro, non ti resta che approfondire la visita della costa orientale del Cusio<\/strong>, tra Orta San Giulio, fiorente centro di origine medievale, e i suoi immediati dintorni. Gi\u00e0 all\u2019entrata del borgo ti stupirai davanti alla torre arabeggiante di Villa Crespi<\/strong>, incantevole sede di un resort<\/em> e di un ristorante di alta cucina, commissionata a fine Ottocento da Cristoforo Crespi (proprio lui, l\u2019illuminato imprenditore tessile di Crespi d\u2019Adda) come residenza fuori citt\u00e0.<\/p>\n\n\n\n Prima di dirigerti verso il nucleo antico di Orta San Giulio, potresti aggiungere al rullino fotografico qualche scatto delle venti cappelle che compongono la salita al Sacro Monte di Orta. Un capolavoro di devozione, ma anche di arte, consacrato alla vita di San Francesco d\u2019Assisi<\/strong> che persino l\u2019UNESCO ha riconosciuto di valore universale, insieme agli altri Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. <\/p>\n\n\n\n Tornando verso il lago, si fa conoscenza con la sorprendente piazza Mario Motta, immensa terrazza pubblica a filo d\u2019acqua<\/strong>, <\/strong>dove per secoli la comunit\u00e0 di Orta si \u00e8 riunita a legiferare. Le raffinate decorazioni dei palazzi sulla terraferma non riescono per\u00f2 a catturare l\u2019attenzione quanto l\u2019inconfondibile silhouette<\/em> dell\u2019Isola di San Giulio, che sembra caduta a pochi metri dalla riva come un meteorite dallo spazio.<\/p>\n\n\n Cinque brevissimi minuti di battello ti separano dalle diverse storie e leggende legate a questo isolotto, che coinvolgono draghi pagani, santi architetti e persino un anziano e buffo miliardario di nome Lamberto. Insomma, nuovi, formidabili contrasti che tingono ancora di magia questi luoghi piemontesi.<\/p>\n\n\n\n Cosa meglio di una lezione di cucina in pieno stile Cicero<\/strong> pu\u00f2 chiudere questo intenso itinerario? Salutando Omegna per un\u2019ultima volta, bastano alcuni minuti di guida verso sud per raggiungere la trattoria Antica Cartiera a Pella<\/strong>, un affascinante borgo che fronteggia Orta San Giulio sulla sponda occidentale del Cusio.<\/p>\n\n\n\n Chef Sabina Magistro, Cicero protagonista di quest\u2019ultima esperienza<\/strong>, ti aspetta per un\u2019avventura gourmet<\/em> tra fuochi e fornelli, o come ci piace chiamarla, una brigata experience<\/em><\/a>. Durante un\u2019intera mattinata Sabina, che \u00e8 stata insegnante di cucina ancor prima di diventare chef, sar\u00e0 la compagna di viaggio ideale per andare alla scoperta di ricette e metodi di lavoro di una trattoria contemporanea.<\/p>\n\n\nOmegna la creativa, ideale pied-\u00e0-terre<\/h2>\n\n\n\n
Una gita sul Lago d’Orta, giorno 1<\/h2>\n\n\n\n
Canoe canadesi e picnic lacustre<\/h3>\n\n\n\n
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I tanti porcini della Madonna del Sasso<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Una gita sul Lago d’Orta, giorno 2 <\/h2>\n\n\n\n
Biciclette ai piedi del Mottarone<\/h3>\n\n\n\n
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Orta San Giulio, tra storia e fede<\/strong><\/h3>\n\n\n\n
Giorno 3: una chef experience <\/em>per dirsi addio (o arrivederci)<\/h2>\n\n\n\n